Awarded: Honorable Mention at Monochrome Ph. Awards 2015

 ctg.  Amateur/Photojournalism

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La muay boxe è lo sport nazionale thailandese, eppure rimane uno sport che conta pochissimi atleti, asiatici ma non soltanto.

Non si tratta di semplice pugilato o lotta, ma di vero e proprio combattimento corpo a corpo, in cui è permesso di usare indistintamente mani, pugni, piedi, gomiti, testa o ginocchia. Ed è anzi necessario esercitarli tutti insieme, se non si vuole subire i corrispondenti attacchi dell'avversario.

Per queste peculiari ragioni la 'muay thai boxe' presuppone spirito di sacrificio totale, passione sportiva ma anche impegno costante negli allenamenti: per sopportare l' immane sforzo richiesto per sopraffare l'avversario, serve preparazione fisico-atletica, forza, destrezza, energia pura, ma tutto questo non basta pensando alle stesse qualità possedute dall'avversario di turno.

In più c'è l'effetto fatica, che rende regolarmente critiche le circostanze e le fasi del combattimento: se vogliono conquistare la vittoria sul ring, e fortuna e titoli, gli atleti debbono possedere una forte predisposizione ad incassare i colpi contrari , e sempre essere lesti a reagire, anche quando la fatica annebbia letteralmente la vista.

Ho avuto la fortuna ed il privilegio di assistere agli allenamenti di questi campioni in una palestra di Bangkok, la SaVarapin Muay Thai boxing club, ed ho potuto constatare con i miei occhi lo spirito di sacrificio di questi uomini, ed il cuore che ci mettono dentro ogni colpo sferrato, contro l'avversario , il coach piuttosto che il sacco di allenamento. Ed il sangue che scorre nelle loro vene, e l'ossigeno che questo sangue trasporta irrorando muscoli e cervello, trasformarsi in energia.

Ma più ancora dell'allenamento fisico, costante e duro, visitando la palestra durante gli allenamenti, come un occhio invisibile privilegiato dalla loro disponibilità, quel che mi ha colpito specialmente è stato constatare l'attenzione di questi uomini nei confronti della memoria: non mi sarei mai aspettato di vedere tante fotografie, e testimonianze, di vittorie, trofei, eventi e combattimenti, fissate per sempre nelle immagini poste sulle pareti della sala. Poi ho anche potuto ammirare la gioia di questi cuori appassionati nel volermele mostrare, con orgoglio ed estrema dignità.

Allora ho capito che più ancora dell'allenamento atletico per arrivare a determinati successi in questo durissimo sport di combattimento serve costruire sè stessi, e farlo prima di tutto segnando ogni giorno che si è vissuto, nella fatica come nel dolore, ed avere memoria da farne infine tesoro in vista di nuove prove, sempre più dure.

Così da crescere, e superare i limiti umani imposti dalle ferite e dalle inevitabili sconfitte impresse nelle immagini a testimonianza perenne, e nella memoria. E trasformarle in nuovi successi.

 

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The Muay boxing is the national Thai sport, yet it remains a sport that has very few athletes, but not only in Asia. This is not simple or boxing fight, but a real combat, in which it is allowed to use indiscriminately hands, fists, feet, elbows, head or knees. And it is indeed necessary to exercise them all together, if you do not want to suffer the corresponding attacks.

For these reasons, the peculiar 'muay thai boxing' presupposes total spirit of sacrifice, passion for sports but also constant effort in training: to bear the 'immense effort required to overcome the opponent, need physical and athletic preparation, strength, dexterity, pure energy but this is not enough thinking the same qualities possessed by the opponent's turn.

In addition there is the effect of fatigue, which makes regular critical circumstances and stages of combat: if they want to win the victory in the ring, and fortune and titles, athletes must have a strong predisposition to collect the shots against, and always be quick to react, even when fatigue literally blurs vision.
But even more of physical training, steady and hard, visiting the gym during training, as an invisible eye privileged by their availability, what struck me was especially noted the attention of these men towards memory: I never expected to see so many photographs and testimonies of victories, trophies, events and battles, fixed forever in the images placed on the walls of the room.
Then I also could see the joy of these passionate hearts in wants show it, with pride and great dignity.
Then I realized that even the most athletic of the workout to get to certain successes in this hard combat sport serves to build themselves, and do it first of all by scoring each day that has lived in the effort as in pain, and have memory that it becomes finally treasure in view of new evidence, increasingly harsh.
So to grow, and overcome the limitations imposed by human injury and inevitable defeats imprinted in the images to permanent witness, and memory. And turn them into new successes.